2 marzo 2010

Perché votare Mario Loizzo

La coerenza, la fermezza, l’ostinatezza e la passione con cui Mario ha saputo ripagare Adelfia.
A un mese dalle regionali nessun dubbio sulla preferenza.
di Vito Antonacci

Ci sono diversi modi di intendere, o meglio, di esprimere il proprio impegno politico. Da un lato, esiste una politica abilmente chiacchierona, ma spesso inconcludente; dall’altro, quella poco avvezza alle liturgie delle parole, ma concreta e vicina ai bisogni della gente.
Ecco, questa è la profonda differenza che distingue Mario Loizzo dalle migliaia di soggettività, più o meno autorevoli, che ho incontrato in questi anni di militanza politica.
Quando, nel mio viaggio, ho incontrato Mario, ho colto subito “l’anomalia” che lo caratterizzava, e l’intesa, in questi anni, è cresciuta lungo quella nostra prima chiacchierata. Non mi parlò di sé o del suo passato sindacale trascorso nella difesa dei lavoratori e dei braccianti delle nostre terre, ma dialogammo con lo sguardo rivolto al futuro e alle speranze delle nostre comunità. Mi disse: “Queste terre, le nostre città, hanno perso tante occasioni per poter crescere…. Il nostro dovere è quello di provare a risarcirle, restituendo loro una prospettiva diversa”. Pochi anni dopo, nel 2004, decisi di misurarmi nella prima campagna per la Provincia di Bari, con l’esito - per nulla scontato - di un consenso straordinario; seguirono, nel 2005, le Regionali che portarono Nichi Vendola alla Presidenza della Regione Puglia.
Mario Loizzo, candidato nella lista dei Democratici di Sinistra, risultò essere il più suffragato con 12.000 voti di cui, oltre 1000, presi ad Adelfia. Nella settimana successiva, quando Mario, ormai da assessore in pectore, ringraziò pubblicamente gli adelfiesi ritrovai quelle prime parole: “Adelfia, Sannicandro, Bitritto e gli altri paesi del circondario – ebbe a dire – non hanno mai avuto la possibilità di esprimere un assessore regionale … ora che assieme abbiamo raggiunto questo traguardo storico, avverto il dovere di lasciare un segno tangibile del mio impegno e della mia gratitudine...”.
Parole, magari uguali a quelle pronunciate, all’indomani di competizioni elettorali, da tanti altri candidati eletti che hanno attraversato la nostra cittadina, residenti o meno, comunque avvoltoi del nostro consenso. Parole, che puntualmente si sono rivelate delle grandi menzogne. Ma quella volta, io ero certo che Adelfia aveva investito bene, anche perché, da Consigliere Provinciale, ero giustamente diventato, agli occhi dei miei concittadini, il garante di quella calorosa promessa.
Di lì a qualche giorno, Loizzo divenne assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture e nei cinque anni di governo al fianco di Vendola è riuscito a compiere quella che da più parti, comprese le migliori riviste nazionali specialistiche, viene definita la “rivoluzione dei trasporti pugliesi”.
Sono tante le comunità della Puglia, incluso il Capoluogo di regione, che oggi sono grate allo straordinario lavoro dell’assessore Loizzo, ma certamente, quelle della conca barese, per decenni dimenticate dai governi di centrodestra, hanno toccato con mano gli enormi benefici della sua azione di governo.
Grazie alle ingenti risorse investite dall’assessorato ai Trasporti, Cassano, Cellamare, Bitetto, Bitonto, Casamassima, Triggiano, Rutigliano – ma l’elenco è lungo – hanno visto risolversi problemi atavici che affliggevano i loro territori da lustri. Ma Adelfia, la mia città, eternamente dimenticata, in questa autentica rivoluzione del fare, è quella che più ha giovato di risorse con le quali è stato possibile il superamento dell’antica frattura fra i due rioni.
Tanti politici in passato avevano promesso l’interramento della fascia di binari che tagliava in due la nostra cittadina e un collegamento a nord dell’abitato che alleggerisse il traffico lungo corso Vittorio Veneto, ma pochi si erano poi realmente adoperati e, di certo, nessuno aveva centrato l’obiettivo storico. Nel momento in cui, appena eletto, Mario chiese a me e ai DS adelfiesi quali fossero le priorità infrastrutturali che la città avvertiva, non esitammo a prospettargli quelli che da cinquant’anni erano i nodi tanto discussi e mai sciolti: l’eliminazione del passaggio a livello delle ferrovie sud-est e la bretella di collegamento via Valenzano-via Ceglie. Dopo pochi mesi, la solenne promessa fu mantenuta.
L’assessorato guidato da Loizzo, finalizzò su Adelfia risorse senza precedenti: ben 20 milioni di euro destinati a finanziare l’interramento e la bretella. E successivamente, quando l’Autorità di Bacino subordinò l’autorizzazione di questo gigantesco intervento, alla realizzazione di opere di difesa idraulica a sud – via Bachelet e via Conella – per le quali erano necessari ulteriori 2 milioni di euro, Loizzo non esitò a compiere un ulteriore sforzo. Ed ancora, sino all’ultimo giorno, il 14 gennaio 2010, l'ennesimo finanziamento per più di 1 milione di euro che consentirà il cavalcavia ferroviario e una nuova strada, di fondamentale importanza, che collegherà via S. Francesco d’Assisi a via Della Resistenza.
Sono fatti incontestabili e sotto gli occhi di tutti.
Se ormai Adelfia non conosce più barriere, tanto a sud, quanto al centro e al nord dell’abitato, se potrà giovarsi di una nuova stazione al passo con i tempi, con parcheggi accessibili e strade decorose, collegamenti con Bari ad alta frequenza, cavalcavia che migliorerà le condizioni di traffico e sancirà la definitiva ricucitura urbanistica fra Canneto e Montrone, se tutto questo è diventato realtà, lo si deve all’impegno di Mario Loizzo e della Regione guidata da Vendola. Ecco, per queste ragioni, avverto il dovere di sostenere con forza Nichi Vendola e Mario Loizzo.
Voterò Loizzo, non per mero spirito di appartenenza politica, ma da cittadino di Adelfia, grato alle cose che vedo e non alle parole che ascolterò. Per la coerenza, la fermezza, l’ostinatezza e la passione con cui Mario ha saputo ripagare Adelfia. Ora, tocca a noi adelfiesi. Ed io, come ho avuto modo di affermare durante la mia campagna elettorale, mi fido della mia città e del cuore, oltre che dell’intelligenza, dei miei concittadini.
Per questo e non per altro, nei prossimi giorni, mi spenderò con determinazione. Per non arretrare, per continuare a contare come in questi anni, per continuare a realizzare il nostro sogno di una città migliore.

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