
di Salvatore Ilacqua e Michele Macchia
Prima opera letteraria di Apollonia
Cascarano, “Ho voglia di colorare tutti” (Sampognaro&Pupi edizioni, €12)
è una storia brillantemente narrata dalla giovane autrice adelfiese, quasi a comporre
una sorta di mosaico. Come dinnanzi ad un'opera d'arte, il lettore riesce a
percepire l’unicità con cui si sviluppa il racconto stesso.
Nella fine, il principio: Sofia Tancredi è una trentasettenne che ha appena avuto
un terribile incidente stradale. Una vita intensa e burrascosa, segnata dalla
bulimia che la tormenta dai suoi 18 anni.
Il coma è l'occasione per un viaggio
nei ricordi di tutta la vita. La rimembranza è il fulcro dell'incedere
narrativo, alternata tra ricordi personali e storie di personaggi al limite
della realtà: Antonio ed Irene, Cristina, Ingrid e tanti altri. Sono le pagine
che Sofia ripercorre, attraverso il suo “non volontario” viaggio onirico, i
momenti più significativi della propria, intensissima, esistenza. Ecco allora
che in ciascuno di essi è riconoscibile un pezzo di Sofia o, meglio ancora, da
ciascuno di essi la protagonista prende una piccola parte facendola sua per
sempre.
I personaggi che si susseguono, infatti, sono “pezzi” che riaffiorano
come improvvisi geyser, nella sua mente: le date che aprono ogni capitolo,
senza un preciso ordine cronologico, testimoniano la natura stessa dei ricordi.
Lapalissiane le parole di un breve, ma fondamentale capitolo: “Così da
allora quando mi ritrovavo circondata da tutta me stessa come un condannato
circondato dalla giuria, non facevo altro che spingermi dentro il mio specchio
e cercare di affondare ogni pezzo di pelle dall'altra parte per veder cosa ci
fosse... Ad un tratto capii: non ero mai stata sola e quegli specchi erano gli
infiniti io che cercavo di riunire”. Lo specchio che riflette diverse
immagini può essere considerato, come sottolineato anche da Fabio Piccini in
prefazione, una chiave di lettura delle infinite sfaccettature che ha la protagonista
e che sono, in fin dei conti, gli infiniti “lati” di ogni essere umano.
Sofia, enigmatica ed allo stesso tempo poetica, sembra seguire l'ancestrale perifrasi di Thoreau, poi ripresa dal famoso film “L'attimo fuggente”, vivendo con saggezza, in profondità e succhiando “tutto il midollo della vita”: la sua è una costante analisi sugli aspetti e significati dell'esperienza terrena.
I cosiddetti “elementi fissi” della storia, quali il rapporto con la madre e con la terra, il sud, si intersecano alla perfezione nel testo ed insieme alla voce narrante, formano una sorta di “trinità” inscindibile, presente in ogni pagina del libro, anche quando apparentemente si parla di altro.
Sofia, enigmatica ed allo stesso tempo poetica, sembra seguire l'ancestrale perifrasi di Thoreau, poi ripresa dal famoso film “L'attimo fuggente”, vivendo con saggezza, in profondità e succhiando “tutto il midollo della vita”: la sua è una costante analisi sugli aspetti e significati dell'esperienza terrena.
I cosiddetti “elementi fissi” della storia, quali il rapporto con la madre e con la terra, il sud, si intersecano alla perfezione nel testo ed insieme alla voce narrante, formano una sorta di “trinità” inscindibile, presente in ogni pagina del libro, anche quando apparentemente si parla di altro.
Un libro che fa scaturire nel lettore una riflessione profonda, non solo nella
possibilità di riconoscere parti della propria vita in alcune delle pagine, ma
nella interessante “chiave di lettura” che l'autrice propone su avvenimenti
facilmente riconducibili ad esperienze che ognuno di noi può aver conosciuto e
vissuto.
Sono trattati temi di indubbio valore sociale: la droga nel mondo dei giovani, la prostituzione, l'indifferenza e la grettezza riscontrabili, talvolta, nelle piccole comunità: sono temi che difficilmente non lasciano il segno nella sensibilità del lettore.
Sebbene l'atmosfera creata può sembrare in alcuni momenti particolarmente triste e malinconica, è riscontrabile, in realtà, un vero e proprio “soffio di vita” che riesce a far cogliere gli aspetti migliori da ciascuno dei personaggi e degli argomenti trattati: Sofia, in realtà, vorrebbe svegliarsi e tornare a colorare tutti.
Sono trattati temi di indubbio valore sociale: la droga nel mondo dei giovani, la prostituzione, l'indifferenza e la grettezza riscontrabili, talvolta, nelle piccole comunità: sono temi che difficilmente non lasciano il segno nella sensibilità del lettore.
Sebbene l'atmosfera creata può sembrare in alcuni momenti particolarmente triste e malinconica, è riscontrabile, in realtà, un vero e proprio “soffio di vita” che riesce a far cogliere gli aspetti migliori da ciascuno dei personaggi e degli argomenti trattati: Sofia, in realtà, vorrebbe svegliarsi e tornare a colorare tutti.
Emblematica
la domanda che Sofia (o l'autrice?) pone a se stessa: “Quanto spazio
potremmo percorrere per arrivare al cuore?”. Pensiamo che questo libro abbia
percorso tutto questo spazio e che nel cuore sia rimasto, con tutta la sua
poesia e profondità.
Un'opera da consigliare.
Buona lettura a tutti.
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