24 giugno 2012

“San Trifone: tra storia, fede e tradizione”

Cresce la curiosità intorno alla Sacra Rappresentazione della vita del Santo Patrono di Adelfia, prevista per Sabato 30 Giugno 2012 alle ore 21 in Corso Umberto I. L’iniziativa inaugurerà la programmazione degli eventi di “MAGIA D’ESTATE 2012”.
La Redazione

Dopo l’annuncio di Don Felice Iacobellis, dal sagrato della Chiesa Madre, durante le celebrazioni riservate ai festeggiamenti per la nascita del santo patrono di Adelfia, sale l’attesa per la ”Sacra Rappresentazione della storia di San Trifone” prevista per il 30 Giugno 2012, ore 21.00 in Corso Umberto I.
Un appuntamento che gli adelfiesi aspettavano già da molto tempo, soprattutto dopo le suggestive iniziative della “Passione di Cristo”, svoltesi negli scorsi anni durante la settimana Santa.

La Sacra rappresentazione, organizzata e voluta dallo stesso parroco e dalla parrocchia “San Nicola” e attentamente curata dalla Prof.ssa Alba R. Scattaglia, vedrà una sinergica partecipazione di associazioni locali, gruppi di cittadini volontari, componenti della Parrocchia Immacolata, e sarà un’occasione per riflettere sul significato storico e religioso di San Trifone, giovane testimone della Fede, così come evidenziato dal sottotitolo dell’iniziativa: “Andate, predicate il Vangelo, guarite gli ammalati, scacciate i demoni”.
L’attenzione della rappresentazione si focalizza su tre elementi principali legati alla vita del Santo martire Trifone: la sua opera di conversione al cristianesimo, la prodigiosa azione di guarigione dalle malattie e il suo miracoloso intervento sulle persone possedute dal male.
Alla base della sacra rappresentazione vi è un intenso e impegnativo percorso di ricerca e di ricostruzione storica attraverso gli spunti offerti da fonti diversificate. Validissima e recente quella del volume “San Trifone martire: vita, miracoli e devozione”, redatto da Salvatore Tomai in occasione del ‘Giubileo del 2000’ e suggerito dal concittadino Michele Gargano. Altrettanto importanti sono stati anche i contributi storici offerti dai volumi “San Trifone” di Mons. Don Luigi Stangarone del 1995, dagli scritti provenienti dalla biblioteca universitaria di Harvard negli Stati Uniti d’America, dall’iconografia presente nei musei della Città di Venezia, dal primo copione della Sacra Rappresentazione redatto nel 1983 da Don Giuseppe Diana, dalla storia e dalle tradizioni legate alla comunità biscegliese e alla tesi di laurea in Scienze della Formazione della concittadina Chiara Bellomo. Prezioso, inoltre, è stato l’intervento della Prof.ssa montenegrina Marija Grego Radulovia nell’interpretazione dei testi dell’inno al Santo in lingua originale.
Un lavoro che ha richiesto quindi, un’opera di assemblaggio di notizie, conoscenze e verosimiglianze della storia del Santo patrono di Adelfia, soprattutto considerando che i fatti, i luoghi e le circostanze della sua vita, risalgono a oltre diciotto secoli fa. Confuse sono le testimonianze e poche sono le notizie certe, giunte a noi come narrazioni o leggende.
La devozione al Santo Patrono della comunità adelfiese trae le proprie origini dall’antica venerazione di San Trifone da parte dei contadini greci, per la salvaguardia delle coltivazioni dalle invasioni di cavallette e dalle infestazioni di insetti. A Montrone il culto ebbe inizio nel 1656 durante la terribile epidemia che colpì la popolazione. Nel 1750 Trifone fu proclamato nuovo protettore del paese assieme alla figura di San Rocco. La reliquia di San Trifone giunse da Cattaro nel 1839, aggiungendosi a una precedente esistente dal 1817. L’intercessione del Santo fu riconosciuta, in seguito, anche in occasione dell’epidemia del colera che colpì la nostra regione nel 1865. La tradizione della festa patronale, contenuta nel corso del 1800, ebbe notevole sviluppo subito dopo la Prima Guerra Mondiale.
Ancora oggi, la venerazione a San Trifone è vissuta con intensità e rispetto dagli adelfiesi che, siamo certi, parteciperanno in larga scala a questo importante appuntamento, i cui valori storici-religiosi concorreranno positivamente a un momento di riflessione e accostamento alla vita del Santo patrono.


* Articolo redatto con i contributi storici della Prof.ssa Alba R. Scattaglia
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