3 febbraio 2013

"Senato: valore aggiunto per la mia terra"

Intervista a Vito Antonacci, Sindaco di Adelfia candidato al Senato per le prossime elezioni: "Per la nostra città una grande e difficilmente ripetibile opportunità”.
La Redazione

Sindaco Antonacci, partiamo dal recente passato. La parte finale del 2012 le ha, inaspettatamente, affidato una nuova sfida. Il popolo democratico della Provincia di Bari ha riconosciuto in lei l’uomo che potrà portare la loro voce in Parlamento. Che cosa ha inciso, secondo lei, nella scelta dei cittadini?
Ha inciso il lavoro di questi anni, lavoro sui territori, rapporto con la gente, lo sforzo e il sacrificio di condurre un partito giovane e allo stesso tempo plurale, per cui hanno riconosciuto, soprattutto nell'esigenza di innovare e rinnovare la rappresentanza, la possibilità che il Segretario provinciale, oltre che un amministratore, potesse rappresentare questa sfida per la prossima legislatura. Quindi, a prescindere dall’esito delle prossime consultazioni elettorali, sento il dovere di ringraziare tutti gli amici in ogni comune per questo importante riconoscimento che mi è stato concesso.

Elezioni politiche 2013. Malgrado i tanti proclami fatti in questi anni, la legge elettorale non è cambiata. Per il cittadino sfiduciato dalla politica quanto sarà importante la presenza, nelle liste del Partito Democratico, di un Sindaco vicino alla gente, rivolto all’ascolto e soprattutto al confronto?
Mi auguro che possa incidere parecchio, per il semplice fatto che, in questo momento, la sfida per il Governo dell’Italia è decisiva per il nostro futuro e si corre il rischio dello strapiombo, come tutte le testate internazionali evidenziano, in caso di ritorno di Berlusconi. Sarebbe una sciagura per l’Italia. D’altro canto c’è il pericolo che una dispersione del consenso verso liste minori (Monti, Grillo, Ingroia) porterebbe il Paese all’ingovernabilità o, peggio ancora, nella palude. Il grande auspicio è che la proposta Bersani possa passare in modo netto, con una maggioranza significativa, specie al Senato, in grado di assicurare la vittoria al centrosinistra, ma soprattutto il Governo dell’Italia. Questo Paese ha bisogno di essere governato come non lo è stato in questi anni.

Ultimamente il Parlamento ha fatto scelte importanti per quanto riguarda gli enti locali. Scelte che hanno spesso “strangolato” le autonomie dei territori comunali (tagli ai bilanci, inasprimento del patto di stabilità, nuove imposte comunali ecc). La sua esperienza e testimonianza di Sindaco quanto potrà essere importante nelle decisioni che riguardano innanzitutto il futuro dei Comuni italiani?
Se avrò l’onore di poter essere eletto al Senato della Repubblica, porterò la mia esperienza negli enti locali che si è snodata ininterrottamente per venti anni. Penso che, mai come in questo ultimo periodo, si sia commesso un gravissimo errore di visione economica in danno, soprattutto, degli enti locali e in particolare dei comuni, colpendo gravemente le comunità e le persone. I comuni sono, infatti, il primo presidio dello Stato verso i cittadini. Tale errore si è mosso principalmente da una iniziativa politica che ha visto annidarsi gli sprechi, ingiustamente, unicamente negli enti locali, mentre non si è intervenuti nei luoghi dove gli sprechi sono realmente presenti. Tagliare i trasferimenti ai comuni, strangolarli nel patto si stabilità, porre freni alla spesa per investimenti, significa non dare risposte ai cittadini, sia rispetto al sostegno nelle politiche sociali e ai bisogni primari di sopravvivenza, che rispetto al grande tema del lavoro. Poter attivare un cantiere in una comunità, infatti, significa portare lavoro, infrastrutture per lo sviluppo, sostegno alle piccole e medie imprese. L’Italia è, principalmente, il Paese dei comuni. Occorre invertire questa tendenza dando fiato e speranza ai comuni, quale imprescindibile leva di una visione dello sviluppo che “parta dal basso”. È un impegno che assumo personalmente e in nome dei tanti colleghi sindaci che ogni giorno fanno i conti con questa realtà. Il programma di Bersani, su questo tema è esplicito, chiaro e va esattamente in questa direzione.

Facciamo un ulteriore passo indietro. Consigliere provinciale dal 2004 al 2012: in quel periodo Adelfia ha tratto molti benefici dalla sua presenza alla Provincia di Bari. Un impegno nei confronti della sua città che gli stessi adelfiesi le hanno riconosciuto negli anni successivi. Oltre a dare prestigio ad Adelfia, quanto crede potrà giovare al nostro territorio la sua eventuale elezione a Senatore della Repubblica?
Adelfia è la mia città. Oggi non si fa altro, e invito tutti i cittadini a verificare quello che affermo, che parlare di questa “circostanza fatale” che può riguardare una comunità piccola come la nostra, ossia di avere un concittadino quale rappresentante in Parlamento. Il mio impegno, ovviamente, si concentrerà su questo territorio e su quelli limitrofi, non ho mai tagliato le radici e non lo farò certo ora. Bisogna essere consapevoli che ricoprire quel ruolo può significare una grande e difficilmente ripetibile opportunità per l'intera comunità. Investirò il mio tempo, la mia passione, il mio lavoro, per rafforzare il quadro di governo locale e per concentrare la possibilità di investimenti in queste aree che abbiano, come bussola principale, la costruzione di un futuro di “opportunità” soprattutto per la grande questione del lavoro. Assumerò un forte impegno sia per un grande “contratto di quartiere”, che possa riqualificare zone degradate e avviare interventi strutturali, ad esempio nei centri storici, che per un nuovo sviluppo delle aree industriali e artigianali, generando altresì logistica di sostegno alla produzione e commercializzazione della nostra pregiata uva. Come la recente storia può dimostrare ai cittadini di Adelfia, tutte le volte che sono stato chiamato a svolgere un ruolo fuori dalla mia comunità, ho sempre cercato di attrarre qui nuove risorse e investimenti. Penso, in buona parte, di esserci riuscito.


Malgrado le dichiarazioni tranquillizzanti apparse sul suo profilo facebook, Adelfia in queste ore si sta interrogando sul suo futuro da Sindaco. Cosa intende ulteriormente dire ai cittadini?
Occorre avere tutti la consapevolezza che partecipo ad una sfida elettorale più grande di ciascuno di noi, dalla quale dipende il futuro del mezzogiorno e, quindi, anche della nostra comunità. Ogni metro che percorro, passeggiando per le nostre vie, incontro cittadini increduli e allo stesso tempo orgogliosi di vedermi interprete di una fase politica nazionale così delicata e rilevante. Non farò mai nulla che possa danneggiare Adelfia, anzi, qualsiasi evoluzione dovesse esserci e pur ribadendo i miei convincimenti rispetto alla lacunosità di questa norma inaspettata, Adelfia è in buone mani oggi e lo sarà in futuro, in ogni caso.

Dinanzi all’opportunità della sua candidatura al Senato, “venti contrari” alla sua maggioranza e da ultimo, l'opposizione in Consiglio Comunale, hanno invece colto l’occasione per chiedere le sue dimissioni anticipate “per il bene del paese”.
Chi chiede oggi le mie dimissioni ancor prima dell'esito elettorale, mi spinge verso un gesto folle che porterebbe, in questo caso, sicuramente verso il commissariamento. Privare la comunità di una guida politica a cui rivolgersi, sempre e comunque, è da irresponsabili. Penso che questo “vento contrario” sia certamente strumentale, astioso, mosso da chi non riesce a guardare oltre l’orizzonte. D’altro canto mi hanno sempre insegnato che chi semina vento, raccoglie tempesta e io resto sereno e ripongo la solita fiducia nella mia città.

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