A partire da questo numero dedicheremo uno spazio del nostro giornale ai talenti della nostra terra.
Cominciamo con Nico Angiuli, giovane promessa del cinema italiano, risultato vincitore nel 2008, con Miracolo sotto il Vesuvio, al Festival del Videoracconto promosso dalla Fondazione Pistoletto di Biella e autore di un corto, Mi chiamo Albania, selezionato al Tirana International Film Festival.
Nicola Angiuli, 27 anni, adelfiese di nascita, vive tra Bari e Venezia dove sta ultimando la formazione allo IUAV. Collabora con il Collettivo Multidisciplinare “IlMotorediRicerca” e attualmente sta ultimando il suo terzo lavoro dietro la macchina da presa. Si tratta di una docufiction intitolata Otnarat (Taranto a futuro inverso), finanziata dall'Apulia Film Commission nell'ambito del “Progetto Memoria”, in cui affronta le problematiche della città dei due mari, avvilita dai fumi nocivi dell’Ilva, attraverso un viaggio onirico nel futuro in cui come su un negativo, la realtà è impressa al contrario. Oscurate le ciminiere e l’arsenale ed esaltate le esistenze che la abitano, una vera e propria iniezione di fiducia e speranza per una città ricca di risorse che, puntando su se stessa, può tornare a sognare un futuro migliore. Prossimamente l’attenzione di questo talento adelfiese sarà rivolta alla sua terra. Nico infatti, ci ha anticipato che intende realizzare un’opera su Adelfia, la sua atavica dualità e i suoi personaggi. Curiosi di visionarla presto, ci complimentiamo con lui, augurandogli di raggiungere tutti i traguardi che vorrà prefiggersi, dando così lustro anche alla sua città.
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