15 ottobre 2010

Rumori, ancora troppo silenziosi.

Lo scenario politico del pre-elezioni. I cittadini si interrogano, ma i partiti non si espongono.

di Antonella Gatti

Bocce ferme, pare, almeno in superficie.
Nonostante siano ormai trascorsi quasi cinque mesi dalla misera caduta dell’amministrazione Nicassio, ad opera dei 9 consiglieri d’opposizione con la firma decisiva dei due dissidenti del Pdl Pontrelli e Lanera, il nuovo scenario politico adelfiese non assume ancora contorni definiti.
Dopo un’estate all’ombra, nei partiti che almeno possono contare sulla presenza di una sede, si riprendono cautamente le fila di blande discussioni in vista del prossimo appuntamento elettorale che, in primavera, segnerà il destino politico-amministrativo di questo paese.
Ma, per ora, nessuna fuga in avanti. Neanche di notizie. E allora non resta che riportare umori e “rumori” che si percepiscono e diffondono di là dalle scure stanze dei “bottoni”.
I diplomatici, spole tra vicini, contrari, entusiasti e scontenti, solcano strade, piazze e bar, quotidianamente dediti a pubbliche relazioni che possano allargare la base del consenso e regalare il “polso” della cosiddetta volontà popolare, per tessere la tela degli accordi più graditi e fiutare se spira vento favorevole.
Gli ambiziosi, con fare circospetto, si muovono silenti, controllando a vista i potenziali avversari e mandando in avanscoperta amici, parenti o seguaci, a spianare il terreno della battaglia.
I revanscisti, reduci da recenti sconfitte che li hanno adombrati del tutto, si affannano energicamente per riemergere.
I defenestrati, scalpitano inquieti tra le pagine dei giornali, per nuovi posizionamenti che possano riportarli puri e casti alle luci della ribalta.
I disadattati non si espongono, sperano in un segnale che non arriva e preparano a tavolino l’ennesimo alibi per correre da soli.
Gli inarrendevoli faccendieri, a viso aperto e con nuove vesti, rinsaldano le proprie forze per darle al migliore offerente.
I cittadini, quelli più curiosi, costantemente s’interrogano su quali saranno gli uomini e/o le donne alla guida delle future coalizioni di governo del paese. Tra quelli a sinistra, c’è chi esplicitamente richiede leader clamorosamente affermatisi nei piani alti della politica, grazie ai consecutivi successi elettorali degli ultimi anni, qualcuno perché convinto della necessità di una forza in grado di superare conflitti interni ed esterni ai partiti e di rimettere al centro la buona politica di governo, qualcuno perché ritiene che, scendere in campo ora, sia un atto di responsabilità dovuto. C’è chi, invece, senza pretesa di sorta, si limita timidamente a fare l’identikit dell’uomo giusto: una persona capace e volenterosa, non logora da lunghi anni di vita politica e non certo incline a spostarsi a destra o sinistra a seconda della convenienza. E chi, infine, invoca le richiestissime, democratiche primarie, con la speranza di sottrarre la patata bollente ai gruppi dirigenti per lasciarla raffreddare o infuocare ancor più – chissà! – a suon di voti.
Tra quelli a destra, poi, c’è chi ritiene si possa subire, o ci si possa rifugiare dietro, l’onda nazionale del divorzio tra finiani e berlusconiani, per arrivare ad una candidatura in entrambe le fila, e chi scommette, invece, che ancora una volta si richiuderanno tutti, “traditori” compresi, in un gran calderone – come nel 2006 – pronto ad esplodere appena sollevato il coperchio, esattamente come è accaduto pochi mesi fa.
Gli altri, infine, quelli che hanno a cuore le sorti del paese, più che pensare a nomi noti o sconosciuti, a colori accesi o sbiaditi di partiti radicati o improvvisati, aspettano proposte di idee valide e concrete di cui fidarsi, competenze utili a risolvere annosi problemi e soprattutto una ventata di aria ripulita da ripicche di mezz’uomini che paralizzano dalla notte dei tempi, ormai, lo sviluppo sano del territorio.
Quale film produrranno tutti questi protagonisti? Scene già viste o un inedito entusiasmante?
Trionferà la buona politica o l’accomodamento delle solite famiglie che da anni si alternano sulle poltrone dell’aula consiliare?
I rumori captati non forniscono indizi chiari. La strada non è ancora tracciata: perché si vada nell’una o nell’altra direzione, buona parte della responsabilità sarà della capacità dei politici di costruire progetti credibili, ma decisivo – è bene ricordarlo! – sarà soprattutto il contributo che noi cittadini daremo con la nostra scelta.

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