30 gennaio 2011

Ma che TARSU succede?

Quasi 3000 famiglie adelfiesi hanno ricevuto, negli ultimi mesi, avvisi di accertamento e relative sanzioni per infedele dichiarazione della denuncia di T.A.R.S.U.e ICI.
Intervista al Segretario cittadino del PD Francesco Cafarchia

Di A.Gatti, S.Ilacqua e V.Coppi

Che cosa è e come si calcola la TARSU?
La TARSU è la tassa comunale per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani prevista dal Decreto Legislativo n. 507/1993, basata sul costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti. Si calcola usando come parametro la superficie dei locali di abitazione e di attività, dove possono avere origine rifiuti di varia natura che si presuppone vengano smaltiti in maniera continuativa.

Da che cosa trae origine questo accertamento?
Tale accertamento nasce dal cambiamento del quadro normativo successivo all’entrata in vigore della Legge finanziaria del II governo Berlusconi (Legge 311/2004) che, in relazione alle valutazioni delle superfici, modifica quanto previsto dal decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507 (articolo 70, comma 3). Nello specifico, il comma 340 sancisce che: “A decorrere dal 1º gennaio 2005, per le unità immobiliari di proprietà privata a destinazione ordinaria censite nel catasto edilizio urbano, la superficie di riferimento non può in ogni caso essere inferiore all’80 per cento della superficie catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138”. Per esempio se si è proprietari di un immobile, registrato al Catasto con una superficie di 100 metri quadri secondo i criteri indicati nel suddetto regolamento, ai fini della TARSU non è possibile dichiararne meno di 80 metri quadri. A questo la norma aggiunge che “… per gli immobili già denunciati, i comuni modificano d’ufficio, dandone comunicazione agli interessati, le superfici che risultano inferiori…”.

Perché giunge ora?
L’intempestività di questo accertamento è una pesante eredità lasciata dall'amministrazione Nicassio con effetti negativi sulla cittadinanza. Fermo restando la legittimità di alcune notifiche, è chiaro che è mancato un attento esercizio delle proprie funzioni da parte del governo di centrodestra. Se avesse adempiuto al suo dovere negli anni precedenti, anche attraverso un corretto rapporto di collaborazione con i contribuenti, oggi si sarebbero evitate inutili vessazioni a ridosso dei termini di prescrizione ai danni di questi ultimi. È evidente che il compito è quindi purtroppo ricaduto sulle spalle del Commissario Prefettizio.

Che cosa possono fare i cittadini raggiunti da tale avviso?
È consigliabile che il cittadino controlli innanzitutto la corrispondenza tra le superfici accertate dall’Autorità comunale e quelle reali, e che comunque si rivolga presso gli appositi uffici comunali sia per istanze in autotutela, sia per semplici chiarimenti.

Come è intervenuto il PD su tale questione?
Noi siamo, ovviamente, per l'applicazione della legge. Riteniamo, tuttavia, che esistano diversi modi per chiamare il cittadino a compiere il suo dovere, evitando la caccia alle streghe cui stiamo assistendo in questi giorni. Il PD adelfiese ha inviato al Commissario Prefettizio una lettera in cui si chiede “un atto di sospensione delle verifiche in corso, finalizzata all'annullamento di quelle erronee o non dovute”. Tale proposta è in linea con le decisioni assunte già da altri comuni, ad esempio Terlizzi. Tutto ciò “eviterebbe ai cittadini il disagio imposto dal termine perentorio di pagamento, pur conservando la validità degli accertamenti corretti”. A tal proposito stiamo insistendo affinché ci sia un rafforzamento del servizio di assistenza, al fine di evitare inutili e sgradevoli attese dinanzi agli uffici preposti; abbiamo, inoltre, avuto garanzie sia che, a breve, gli uffici si doteranno di quanto necessario a documentare la superficie accertata, sia che, qualora ci fosse differenza con quanto accertato con il censimento del 1988, nessuna sanzione sarà dovuta dal contribuente.

Che cosa devono aspettarsi i cittadini in futuro?
È chiaro che tali notifiche sono relative al solo anno 2005. Prossimamente giungeranno accertamenti relativi agli anni a seguire. A tal proposito, ritengo che occorra prendere provvedimenti che possano evitare di far gravare, in un momento di grave crisi come quello che stiamo attraversando, l’intera spesa su un unico anno, come ad esempio una dilazione nel tempo. Penso, cioè, ad una sorta di “piano spalma-tarsu”: un meccanismo che consenta di pagare la tarsu dell’anno 2011 con la differenza dell’anno 2006, quella del 2012 con quella del 2007 e così via. Occorre ora studiarne la fattibilità giuridica, ma su questo stiamo già lavorando.

Nessun commento: