30 gennaio 2011

È un’Adelfia a “Velo” spiegate

Dopo la vittoria per 14 a 5 con lo Sport 2000, il girone di andata della Pol. Velo Club si è chiuso al quarto posta in piena zona play-off.
Intervista con l’allenatore della squadra sorpresa del Campionato di calcio a 5 di Serie C2: segreti e sensazioni di un gruppo che vuole stupire.
di Antonella Gatti e Vito Coppi

Al fatidico giro di boa del Campionato Serie C2 di Calcio a 5, la classifica ha promosso, con 24 punti dopo tredici gare e pieno stupore di tutti, la Pol. Velo Club, dietro le blasonate Capurso, Noicattaro e Turi.
Di questo e altre curiosità abbiamo parlato con l’allenatore della squadra Vito Mastrogiacomo.

Mister, qual è il segreto di questo risultato, per molti inaspettato?
Direi la pazienza. Posso francamente dire che l’attuale quarta posizione in classifica e soprattutto l’intero cammino che ci ha condotto fin qui, sono frutto di una programmazione ponderata che ha avuto origine nello scorso campionato. Al primo anno di calcio a 5, infatti, non potevamo certo aspettarci grandi risultati o comunque competere con chi, nella propria squadra, aveva potenzialità superiori alle nostre. Per questo abbiamo puntato a far crescere un gruppo di giovani ragazzi con l’ausilio di noti elementi di esperienza nel mondo del calcio a 5. Non è un caso, infatti, che nell’attuale rosa si possa contare su sette under, che non hanno per nulla subito il trauma del passaggio in prima squadra.

Com’ è stata costruita questa squadra?
Alla base: esperienza, innovazione e sfida. Al nucleo del passato campionato si sono aggiunti 5 under della scorsa stagione – tra cui un ’93 – assieme ad alcuni dei miei ex giocatori dell’Adelfia in Movimento, non più in sintonia con la loro vecchia società, spinti dalla voglia di dimostrare ancora il loro valore. L’obiettivo iniziale era quello di realizzare un punto in più dei 17 punti dello scorso anno. L’aver superato quella quota, già alla nona giornata, ha spinto i ragazzi verso nuovi traguardi, senza porsi dei limiti.

Qual è stato il momento più bello di questo girone di andata?
Scelta difficile, vista l’intensità delle emozioni vissute con la squadra in questi mesi, ma senza dubbio la rimonta nel derby è stato un momento speciale, oltre che decisivo per i successivi risultati. Era la seconda di campionato, e dopo aver perso la prima a Turi, a dodici minuti dalla fine ci trovavamo in svantaggio per 1 a 4. Negli occhi dei ragazzi leggevo la tristezza per un punteggio impensabile da raggiungere, vista la caratura dell’avversario. Nel time-out chiesi loro di dare sfogo alla voglia di giocare, di divertirsi senza fare troppi calcoli, approfittando dell’inevitabile rilassamento avversario. Al rientro in campo cominciò la rimonta fino al 4 a 4 finale, sfiorando addirittura la clamorosa vittoria. Veder uscire a capo chino tutti coloro che avevano pregustato la vittoria per 50 minuti, ha dato enfasi e maggiore sicurezza al gruppo, ingredienti indispensabili per la costruzione di una squadra vincente.

E il momento più brutto?
Non c’è stato un vero momento brutto. Piuttosto quello più difficile è coinciso con la ripresa del campionato dopo le festività natalizie. La mia esperienza passata mi portava a temere un ritorno in campo con le batterie ormai scariche, anche se la partita si prospettava difficile e stimolante. Il richiamo di preparazione e la tenuta fisica in questi momenti è sempre un’incognita, ma fortunatamente la voglia di vincere, la consapevolezza nei propri mezzi e il forte spirito di gruppo hanno permesso ai ragazzi di superare l’ostacolo in maniera davvero eccellente, raggiungendo, di fatto, il quarto posto in classifica.

Quali sono i propositi per il girone di ritorno e più in generale per il futuro?
Anche se un allenatore deve sempre stimolare la propria squadra a raggiungere nuovi obiettivi, mi sento di dire che il nostro “piccolo” campionato lo abbiamo già vinto. Il tutto senza aver fatto “colpi” di mercato e soprattutto senza alcuna retribuzione per i giocatori, a differenza di quanto avviene nelle altre squadre. La nostra vera forza si basa sulla sana voglia di divertirsi e di dimostrare sul rettangolo di gioco il nostro valore. È chiaro che in questo girone di ritorno continueremo a batterci con altrettanto impegno, se non di più, per assumendo l’imprevedibile ruolo di outsider. Occorrerà massima attenzione in casa e grande tranquillità nelle sfide fuori. Io ci credo… Il nostro è solo un sogno, ma se si avvera…


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