4 marzo 2013

“La SAPA non fuma più”


Terminate le fasi 1 e 2. Al via le trattative con la Regione Puglia per ottenere i finanziamenti necessari alla fase 3 del progetto di messa in sicurezza del sito.


La Redazione

Con l’arrivo di marzo volgono al termine le fasi 1 e 2 del progetto di Messa in Sicurezza d’Emergenza del Sito ex Sapa, che prevedevano il raffreddamento, lo smassamento ed il campionamento delle 18 tonnellate di rifiuti presenti nelle superfici esterne dell’opificio, là giacenti già prima del sequestro operato dal Nucleo Operativo Ecologico in data 12 ottobre 2005.
Dopo l’incendio del 16 e 17 giugno 2012, le numerose conferenze di servizio svoltesi tra giugno e novembre tra tutti gli enti e i soggetti giuridici coinvolti - curatela fallimentare della ditta, Regione, Provincia, Comune, ASL, ARPA e Vigili del Fuoco - avevano indicato le modalità per mettere in sicurezza la zona e le procedure corrette da seguire per conoscere la tipologia dei rifiuti, prima di operare la loro rimozione e quindi la bonifica definitiva.
L’Amministrazione Comunale, attraverso la consulenza della Società Eco-Logica, esperta di ingegneria ambientale, aveva quindi proceduto alla messa a punto di un progetto che recepisse tutte le indicazioni derivanti dai vari incontri per l’avvio dei lavori.

Tra le preoccupazioni della cittadinanza che temeva le consuete lungaggini burocratiche e la stessa superficialità mostrata negli anni passati rispetto alla risoluzione del problema, i lavori di smassamento per il raffreddamento dei cumuli fumanti hanno, invece, avuto inizio a dicembre e sono ora conclusi, insieme al campionamento necessario per identificare i materiali di composizione dei rifiuti e quindi la destinazione ultima degli stessi.
Come lo stesso Sindaco Antonacci ha affermato, dunque, “la Sapa non fuma più” ed in più positive sembrano essere le indiscrezioni sull’esito dei primi campionamenti, che classificherebbero i rifiuti come speciali non pericolosi, lasciando spazio ad un rasserenamento degli animi e soprattutto buone speranze circa la terza fase del progetto, che prevedrebbe così la meno costosa rimozione dei rifiuti e quindi una più rapida bonifica.

Si attende ora la prossima conferenza di servizi che vedrà il Comune di Adelfia impegnato nelle trattative con la Regione Puglia per ottenere quei finanziamenti necessari alla programmazione dello smaltimento e soprattutto alla risoluzione definitiva di un problema che affligge la cittadinanza adelfiese da più di dieci anni.
 
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