Il capogruppo Pd alla Provincia di Bari conferma il suo impegno per il futuro di Adelfia.
di Paolo Covella“Tutti Pacci per Antonacci”.
In questo modo, centinaia di cartelli multicolore innalzati al cielo, salutavano simpaticamente Vito Antonacci, durante il suo comizio di ringraziamento, sottolineando l’euforia e l’affetto con cui, quasi cinquemila adelfiesi, il 6 e 7 giugno, si erano recati alle urne rinnovandogli la fiducia. Si è conclusa così, con una grande festa di popolo, la sua straordinaria campagna elettorale. Ma anche in questa circostanza, Antonacci ha dato prova di grande equilibrio. Nel porgere la gratitudine alla sua città, nonostante l’esito elettorale avrebbe legittimato altro atteggiamento, si è guardato bene dall’assumere toni trionfalistici, ribadendo dal palco che nel suo cammino manterrà “piedi per terra e testa sulle spalle…consapevole che è complicato raccogliere il consenso tra i cittadini, ma ancor più difficile è mantenerlo”.
Un fiume in piena, composto, lucido, determinato, è apparso così il viaggio elettorale compiuto dal Capogruppo del PD alla Provincia di Bari, che gli ha portato un suffragio storico, risultando il primo degli eletti in assoluto con 8624 voti nel collegio e facendo balzare Adelfia agli onori delle cronache nazionali. A tre mesi dal voto, gli abbiamo posto qualche domanda.
Avvocato Antonacci, se l’aspettava un risultato di queste proporzioni?
In tutta onestà, devo dire che alla vigilia del 6 giugno, era davvero difficile ipotizzare un consenso così largo. Certo, vi erano tutte le premesse per una campagna elettorale tranquilla, ma il voto della quasi metà degli adelfiesi, considerando la presenza di altri candidati locali, è un risultato andato oltre ogni previsione.
Immagino la sua soddisfazione, secondo lei perché tanta gente l’ha votata?
I cittadini spesso sono più avanti di buona parte della politica e dimostrano di essere molto più lucidi di tanti suoi protagonisti. Viviamo un’epoca in cui, specie nelle competizioni amministrative, l’elettore non avverte più vincoli ideologici ed esprime un consenso valutando il candidato, la sua storia e, soprattutto, il suo impegno per la comunità. Per questo, la scelta di non aprire un banale comitato elettorale, ma una “galleria delle opere fatte”, portandola in giro per il collegio e chiedendo su questo un giudizio agli elettori, è risultata essere una impostazione chiara e molto apprezzata. Ecco, penso che la ragione fondamentale di questo risultato, risieda essenzialmente nel fatto, che i miei concittadini hanno voluto premiare il lavoro compiuto e i risultati prodotti per Adelfia durante i primi cinque anni. Inoltre, non vi è dubbio, che rispetto all’avversario del PDL, il voto ha assunto anche le caratteristiche di una consultazione che ha misurato il gradimento sul governo locale e posso serenamente affermare, che ho raccolto in ogni angolo dell’abitato, un giudizio fortemente negativo sull’amministrazione comunale e ciò, di riflesso, ha trasferito consenso alla mia persona.
Come intende proseguire nel suo impegno in favore di questi territori e per Adelfia in particolare?
Ripartendo da dove avevo interrotto e con le stesse motivazioni. Ci sono opere pubbliche che vanno ultimate ed altre che vanno cantierizzate in tempi brevi. I lavori per l’interramento della ferrovia stanno rapidamente avanzando e sono certo che la scadenza del marzo 2010 verrà rispettata. Inoltre, ho ragionato a lungo con il Presidente Schittulli, concordando un percorso amministrativo che continui ad assegnare importanza al nostro territorio, partendo dall’adeguamento della S.P. Adelfia-Rutigliano, per la quale eravamo riusciti negli scorsi anni ad ottenere un finanziamento di 11 milioni di euro, utili all’allargamento del tratto sino alla statale Bari-Taranto. Ed ancora, la ripresa della verifica di fattibilità di un nuovo edificio di scuola media-superiore, l’avanzamento della bretella di unione tra via Valenzano-via Ceglie e, con la pianificazione strategica, il raccordo della viabilità attraverso la creazione di un’importante mediana di collegamento tra la statale 100 ed il casello autostradale Bari-sud, passando per Adelfia. Queste grandi opere, saranno accompagnate da un monitoraggio continuo dei piccoli e grandi bisogni della nostra comunità e il costante impegno, per quanto di competenza della Provincia, nel soddisfare ogni nuova esigenza. Di una cosa, in definitiva, i cittadini possono essere sicuri: Adelfia mi ha dato tanto e io saprò ripagarla.
E sul versante della politica locale, qual è il suo giudizio e come intende spendersi?
Il centrodestra ha accumulato pesanti responsabilità politiche in questi otto anni di amministrazione comunale. Adelfia vive una condizione di abbandono e paralisi che non ha precedenti e quel che più sorprende, è l’accanito tentativo dei nostri amministratori di difendere ciò che ormai appare indifendibile agli occhi di tutti i cittadini. Basta guardare i livelli di crescita che hanno conosciuto comuni a noi vicini, alcuni governati, come il nostro, da coalizioni di centrodestra, per comprendere quanto siamo rimasti indietro. Una maggioranza numerica, attualmente composta da soli 11 consiglieri, che ormai è minoranza nell’opinione pubblica, sempre più insofferente a metodi ed azioni di governo incapaci di dare prospettiva e sviluppo al nostro territorio. Oggi più che mai, quindi, avverto la responsabilità di assicurare il mio contributo ad una svolta radicale, nell’interesse degli adelfiesi ed in particolare delle giovani generazioni.
Questo è il suo impegno personale, ma il centrosinistra è pronto ad affrontare questa sfida?
Il centrosinistra può essere vittima solo di se stesso e della sua strana vocazione all’autolesionismo. In questi anni, gli accaniti personalismi che caratterizzano l’agire di talune forze politiche, hanno assicurato la vittoria agli avversari. Ma ora è giunto il momento della responsabilità collettiva, di recuperare un po’ di amor proprio oltre che per il nostro paese. Con questo spirito la sfida può essere agevolmente vinta. Chi non riuscirà ad essere in sintonia con questo sentimento diffuso, perché serba rancore politico, non ha senso del limite e per interessi di visibilità propria sacrifica il bene comune, penso sia giusto che si fermi e faccia spazio ad una nuova classe dirigente. Sono convinto, in ogni caso, che il PD dovrà continuare il suo lavoro soprattutto nel tessuto sociale della nostra comunità, avvicinando tanta parte di cittadinanza rassegnata, giovani soprattutto, chiedendo a ciascuno di tornare ad essere protagonista. Non c’è molto tempo, Adelfia ha perso già troppe occasioni.
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