Le vicende degli ultimi mesi, circa le autorizzazioni all’uso del Palazzetto dello Sport, accordate o meno da quest’Amministrazione Comunale, non lasciano purtroppo molto spazio ad una diversa interpretazione.
Che cosa pensereste voi cittadini se, una volta deciso di organizzare una qualsivoglia manifestazione in una struttura pubblica, dopo averne chiesto il permesso all’ uso, l’Amministrazione Comunale ve lo negasse, spiegandovi che tale struttura sarà ininterrottamente impegnata per cinque mesi per un evento pubblico già autorizzato, e poi invece la concedesse, nello stesso periodo a voi interdetto, ad altra persona o associazione?
Probabilmente, prima di gridare a favoritismi e/o discriminazioni, pensereste ad un errore e chiedereste spiegazioni.Ma se, dopo numerosi tentativi di chiarimenti a voce e per iscritto, nessuno fosse in grado di spiegare l’eccezione fatta per altri, e per di più assisteste ad un incremento del numero delle eccezioni, pensereste ancora ad un errore o comincerebbe a farsi strada l’idea di una sorta di veto posto esclusivamente su di voi?
Tutto quanto su ipotizzato è ciò che è accaduto all’Associazione Polisportiva Velo Club e all’Associazione Hinterland, promotrice del giornale "Paese&Paesi".
Dopo il successo del 1° Torneo Champions Terzo Tempo organizzato lo scorso anno presso il Palazzetto dello Sport, in data 30 marzo 2009 le due associazioni hanno presentato richiesta d'autorizzazione a svolgerne la seconda edizione nel mese di giugno, ma, con nota prot. n.5081 datata 8 aprile 2009, il Comune di Adelfia ha notificato loro il diniego all'utilizzo della struttura, in quanto già impegnata per la manifestazione Estate Sport Adelfia che, cito testualmente, «necessariamente utilizzerà la struttura comunale del palazzetto dello sport e del campo comunale da MAGGIO a SETTEMBRE».
Il 29 aprile 2009 le Associazioni in questione presentano richiesta per conoscere il calendario della manifestazione Estate Sport, dando la disponibilità a modificare il format del torneo in base alle esigenze dell’evento già autorizzato, nel tentativo di conciliare le due cose.
Il 26 maggio 2009, a quasi un mese di distanza, non avendo ricevuto alcuna risposta e venute a conoscenza del fatto che, nel periodo a loro interdetto, l'Associazione Adelfia in Movimento si apprestava a svolgere il torneo Night&Day proprio presso il Palazzetto, le due Associazioni hanno presentato una nuova richiesta scritta in cui si chiedeva:
1) la motivazione per cui il divieto ad utilizzare la struttura sportiva non fosse stato esteso anche ad Adelfia in Movimento e
2) una nuova autorizzazione allo svolgimento del loro Torneo.
Quindi si sono rivolte personalmente al Sindaco, il quale, di fronte all'evidente anomalia, le ha invitate ad accordarsi con il Consigliere Comunale Francesco Costantini per risolvere il problema.
Pur perplesse da questa indicazione, considerato che Costantini non era l'Assessore allo Sport né il responsabile del settore che aveva firmato il diniego, hanno provato a rivolgere a lui i loro quesiti. La sua non proprio spiccata capacità all'ascolto e alla rappresentanza super partes e l’evidente incompetenza in merito, le ha costrette a tornare dal Sindaco, il quale ha nuovamente riconosciuto l'anomalia e GARANTITO che, nell'attesa che il grave "errore" venisse risolto, il tutto sarebbe stato sospeso e rinviato ad un momento di maggiore tranquillità, cioè l'8 giugno. Ma la realtà consegna un altro stato dei fatti: mentre le Associazioni Polisportiva Velo Club e Hinterland attendono ancora una risposta, l’Associazione Adelfia in Movimento ha svolto tranquillamente il 30 e 31 maggio il suo Night&Day presso il Palazzetto dello Sport, concesso poi a giugno anche alla comunità senegalese, per il suo ritrovo annuale, e all’Azione Cattolica per i Tornei di calcetto e di pallavolo della Parrocchia. Premettendo che l’appunto non riguarda assolutamente le suddette organizzazioni e che, anzi, fa piacere notare che almeno queste ultime non hanno subito un trattamento discriminatorio, resta da chiarire il criterio con il quale questa Amministrazione decide o è meglio dire sceglie a chi rilasciare o meno le autorizzazioni, contravvenendo ad un’indicazione generale che essa stessa ha prodotto.
Il Sindaco Nicassio ha sempre affermato di governare come un buon padre di famiglia, ma un buon padre di famiglia non dovrebbe assicurare un PARI TRATTAMENTO a tutti i suoi figli? Come si dovrebbe interpretare un NO valido solo per alcuni? Come una gestione arbitraria delle strutture pubbliche o piuttosto come la punizione di un padre nei confronti di un figlio, a suo parere, ribelle solo perché esprime opinioni e idee diverse dalle sue?
L’Associazione Hinterland, che è parte in causa di questa vicenda e che ha considerato opportuno rendere noto quanto accaduto, anche per far conoscere a tutte le altre associazioni del territorio il modo in cui sono gestite le nostre strutture, coglie l’occasione per rimarcare che esiste la LIBERTÀ DI PENSIERO (Art. 21 della Costituzione) e soprattutto per evidenziare che una struttura PUBBLICA, proprio perché tale, per principio è accessibile a tutti e non va gestita come una personale dimora in cui far entrare solo amici e parenti.
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