di Antonella Gatti
Il “Piano Triennale per l’impiantistica sportiva e gli spazi destinati alle attività motorie – sportive – anni 2008-2010”, predisposto in attuazione della legge regionale 04/12/2006, n. 33 “Norme per lo sviluppo dello sport per tutti”, è lo strumento, adottato dalla Regione Puglia, al quale attenersi per pianificare e coordinare gli interventi di impiantistica sportiva in tutto il territorio pugliese, per il triennio in questione.
Gli interventi previsti dal suddetto piano, ormai scaduto, erano indirizzati alla REALIZZAZIONE DI “PUNTI SPORT” in varie aree pubbliche e private, verdi o urbane, di città e dintorni, per consentire ai più giovani di praticare, liberamente, sport all’aria aperta.
Essi erano finanziati mediante risorse ogni anno ripartite, assegnate e accreditate alle Amministrazioni Provinciali, cui ciascun Comune, nel caso di simili progetti di realizzazione, poteva quindi fare richiesta di contributi per un massimo di € 50.000.
Dunque, € 50.000 a disposizione dei Comuni, per dare origine a nuovi spazi gioco/sport all’aria aperta, di libero accesso al pubblico. Insomma, pensando ad Adelfia, una bella opportunità per ridare vita a qualche zona a verde abbandonata da tempo o rendere più vivibile qualche area di marginalità urbana, ad esempio quella su via Bachelet adibita a campetto di fortuna. E invece, il Comune di Adelfia rivolge all’Amministrazione Provinciale domanda di contributo per l’intervento di manutenzione e riattivazione dell’impianto sportivo comunale, ossia per una struttura già esistente!
Ancora una volta il bando chiede “quadri” e l'amministrazione Nicassio propone “picche”!
Risultato: Adelfia perde il beneficio della concessione di un contributo per l’anno 2008, in quanto il progetto presentato non rientra nella tipologia ammessa a contributo regionale.
Nell’attesa di comprendere se da parte di chi ci governa esiste qualche difficoltà nella comprensione della lingua italiana o piuttosto scarsa volontà di investire del tempo per applicarsi a leggere CON ATTENZIONE quanto esplicitamente e chiaramente espresso dai bandi, rimane la tristezza di dover denunciare ancora una volta di aver perso un’occasione.
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