Poi la Regione si è dotata di una nuova legge sul governo del territorio, la n. 20 del 27 luglio 2001, e la pianificazione urbanistica comunale si effettua mediante il PUG (Piano Urbanistico Generale).
Serviva uno strumento urbanistico moderno in grado di interpretare le nuove esigenze dei territori e dei cittadini, e di superare la paralisi determinata dai PRG sia per le incapacità e le inerzie politiche, sia per la carenza di risorse pubbliche.
Il PUG è più flessibile, agile nella procedura di approvazione, dà centralità alle tematiche ambientali, al recupero dei patrimoni storico-culturali, alla riqualificazione dei territori e dei contesti sociali.
Attraverso l’espediente tecnico della “perequazione” salvaguarda il diritto fondamentale di equità tra i proprietari di suoli compresi in aree destinate alla trasformazione.
L’iter amministrativo del PRG prevedeva l’intervento dei cittadini solo dopo l’adozione in Consiglio Comunale nella fase delle osservazioni, in pratica quando il piano era già confezionato e pronto per la valutazione di conformità da parte della Regione.
La nuova legge consente ai cittadini attraverso incontri pubblici e internet di seguire l’intero processo di formazione del piano e quindi anche di poter partecipare alle scelte, superando un altro limite della vecchia legge che vedeva l’ideazione del piano blindata tra tecnici e politici.
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