A quattro mesi dall'adozione molti adelfiesi non sanno ancora cosa sia.
In questi giorni siamo andati in giro per il paese e abbiamo chiesto a circa 100 persone se sapessero che una settimana prima del voto del 6 e 7 giugno, l’amministrazione Nicassio avesse, in piena solitudine, adottato il PUG.
Solo una persona era a conoscenza dell’intera vicenda, altre due avevano informazioni frammentarie, mentre le altre non sapevano di cosa stessimo parlando.
Ci chiedevano cosa fosse il PUG e noi gli spiegavamo.
Quando comprendevano di cosa si trattasse, ci facevano domande sul Consiglio comunale, e quando capivano come erano andate le cose, manifestavano tutta la loro disillusione, tutto il loro sconforto e il senso di inutilità come cittadini perché “tanto mica stanno a pensare a noi, pensano solo ai fatti loro, lo vedi che schifo è questo paese, sporcizia, scarafaggi, il parco tutto secco, qui non si può più vivere”. Questa è la risposta che abbiamo ricevuto dalla quasi totalità delle persone contattate, e anche quando abbiamo insistito sulla responsabilità dei cittadini a partecipare ai processi di cambiamento del territorio in cui si vive ci rispondevano “a che serve tanto o non ti sentono o fanno finta e ti prendono in giro”.
Allora ci chiediamo, perché tanta mancanza di fiducia nei confronti delle istituzioni?
Basta analizzare l’atteggiamento degli amministratori di Adelfia in occasione dell’adozione del PUG e la risposta è immediata.
Si premette che il PUG affronta questioni molto delicate, che riguardano l’intera collettività e che inevitabilmente vede in ballo anche interessi personali, ragion per cui al fine di evitare strumentalizzazioni è buona prassi non occuparsi di tali tematiche in prossimità del voto, come ogni amministrazione di buon senso fa.
Non è il caso della giunta Nicassio che, al contrario, aveva ansia di procedere e non si comprende perché, tanto più se si considera che all’atto della convocazione del Consiglio mancavano due documenti fondamentali senza i quali non si può andare in adozione: il Rapporto Ambientale e il parere favorevole dell’Autorità di Bacino.
I Consiglieri d’opposizione hanno evidenziato le anomalie procedurali, chiedendo di regolarizzarle e di convocare un nuovo consiglio all’indomani del voto per le elezioni provinciali; hanno richiamato la maggioranza al senso di responsabilità, al rispetto verso le procedure e verso i cittadini, ricordando che in aula erano presenti due candidati alle elezioni provinciali, un consigliere di maggioranza con interessi personali diretti che evidenziava un problema di incompatibilità e altri esponenti della giunta che, vedendo interessate persone a loro prossime, non incorrevano in un problema di incompatibilità ma, a pochi giorni dal voto, sicuramente di inopportunità.
La maggioranza, incurante e irrispettosa, dopo due sedute conclusesi con un nulla di fatto, giunge all’atto finale dell’adozione con una forzatura procedurale e consumando l’ennesimo pasticcio: in data 26 maggio 2009 convoca un consiglio d’urgenza per il 28 maggio 2009.
Il nostro regolamento comunale dice che il Consiglio d’urgenza deve essere convocato almeno tre giorni liberi prima che abbia luogo la seduta. Non solo è stato convocato due giorni prima, ma non vi è alcun atto che ne giustifichi l’urgenza.
In conclusione la maggioranza si adotta il PUG con 10 voti a favore e 1 contro.
Chi ha votato contro? Udite, udite: nonostante l'incompatibilità richieda l’allontanamento dall’aula e l’impossibilità a partecipare alle operazioni di voto, il consigliere con l’interesse personale diretto che nella seduta precedente aveva votato a favore, questa volta resta in aula per mantenere il numero legale e consentire l’adozione del PUG ma, pensando di alleggerirsi la coscienza, vota contro.
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